La campagna di Russia rappresenta uno degli episodi più drammatici della storia militare italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1941 e il 1943 oltre 230.000 soldati italiani furono inviati sul fronte orientale per combattere a fianco della Germania contro l’Unione Sovietica. L’esperienza fu segnata da grandi sacrifici, difficoltà logistiche e pesanti perdite, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
Estate 1941: dopo l’Operazione Barbarossa, l’Italia inviò il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), circa 65.000 uomini guidati dal generale Giovanni Messe.
Il CSIR partecipò alle prime operazioni di avanzata verso Stalino e fu impiegato in azioni di supporto alle truppe tedesche.
Estate 1942: il contingente fu ampliato con la creazione dell’ARMIR (8ª Armata Italiana), al comando del generale Italo Gariboldi, con oltre 230.000 uomini.
L’ARMIR fu schierata lungo il fiume Don, in un settore molto esteso e difficile da difendere, con equipaggiamento inadeguato alle condizioni climatiche.
La battaglia di Natale (dicembre 1941). Il CSIR, schierato in Ucraina, fu coinvolto in duri combattimenti contro le forze sovietiche durante l’offensiva invernale. Tra il 25 e il 31 dicembre 1941, le divisioni italiane “Pasubio” e “Torino” e la Legione Tagliamento resistettero agli attacchi dell’Armata Rossa nei pressi di Petropavlovka e Chazepetovka, riuscendo a mantenere le posizioni nonostante le gravi perdite e le condizioni climatiche proibitive. Questo episodio, noto come battaglia di Natale, segnò il primo grande scontro difensivo degli italiani sul fronte orientale.
La prima offensiva del Don (estate 1942). Con l’arrivo dell’ARMIR (8ª Armata Italiana), le truppe italiane furono schierate lungo un ampio settore del fiume Don. Tra luglio e agosto 1942 parteciparono a operazioni di avanzata e consolidamento delle linee, con scontri contro le forze sovietiche che cercavano di sfondare il fronte. L’offensiva del Don mise in evidenza la fragilità del dispositivo italiano, troppo esteso e poco supportato da mezzi corazzati e artiglierie pesanti.
Operazione “Piccolo Saturno” (dicembre 1942 - gennaio 1943). Il 16 dicembre 1942 l’Armata Rossa lanciò l’Operazione Piccolo Saturno, un’offensiva massiccia contro le armate dell’Asse sul Don. Le divisioni di fanteria italiane furono travolte dall’attacco, incapaci di resistere alla superiorità numerica e materiale sovietica. La rottura del fronte portò alla ritirata delle fanterie italiane, che dovettero abbandonare le posizioni sotto il gelo e la pressione nemica, con perdite enormi.
Operazione “Ostrogožsk‑Rossoš’” (gennaio 1943). Tra il 13 e il 17 gennaio 1943 i sovietici sferrarono una nuova offensiva mirata a distruggere le forze rimaste dell’ARMIR. L’operazione Ostrogožsk‑Rossoš’ colpì in particolare le divisioni alpine italiane (“Julia”, “Tridentina”, “Cuneense”, "Vicenza"), costrette a un drammatico ripiegamento attraverso la steppa innevata. La marcia di ritirata culminò nella celebre battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943), dove gli alpini riuscirono a sfondare l’accerchiamento e a proseguire verso ovest, salvando migliaia di superstiti.
Giovanni Messe: comandante del CSIR, noto per la sua capacità organizzativa e per aver denunciato le difficoltà logistiche.
Italo Gariboldi: comandante dell’ARMIR, chiamato a gestire un fronte troppo esteso con mezzi insufficienti.
Soldati italiani: protagonisti di episodi di grande resistenza e sacrificio, ricordati nelle memorie e nelle testimonianze dei reduci.
La campagna di Russia costò all’Italia circa 85.000 tra morti e dispersi, oltre a decine di migliaia di feriti e prigionieri. Fu una delle più gravi sconfitte militari italiane, con conseguenze politiche e morali profonde. La memoria di quei soldati è oggi custodita da associazioni, monumenti e iniziative culturali che ne ricordano il sacrificio.
Il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) fu il primo contingente militare inviato dall’Italia sul fronte orientale della Seconda Guerra Mondiale. Costituito nell’estate del 1941, rappresentò l’inizio della partecipazione italiana alla campagna di Russia, con circa 65.000 uomini schierati a fianco della Germania di Adolf Hitler contro l’Unione Sovietica di Iosif Stalin.
Il CSIR nacque nel luglio 1941, dopo l’avvio dell’Operazione Barbarossa.
Era composto da tre divisioni: la Pasubio (fanteria), la Torino (fanteria) e la Celere (cavalleria e bersaglieri), oltre alla Legione Tagliamento, a reparti di artiglieria e supporto logistico.
Il comando fu affidato al generale Giovanni Messe, noto per la sua competenza e per aver più volte segnalato le difficoltà operative e logistiche del contingente.
Estate 1941. Il CSIR raggiunse l’Ucraina e partecipò alle prime operazioni di avanzata verso Stalino, in appoggio alle truppe tedesche.
Autunno 1941. I reparti italiani furono impegnati in azioni di retroguardia e consolidamento delle linee.
Dicembre 1941 - Battaglia di Natale. Il CSIR affrontò la grande offensiva invernale sovietica. Le divisioni “Pasubio” e “Torino” e la Legione Tagliamento resistettero agli attacchi nei pressi di Petropavlovka e Chazepetovka, riuscendo a mantenere le posizioni nonostante le perdite e il gelo.
Primavera 1942. Il CSIR continuò a presidiare il settore ucraino, distinguendosi per la tenacia dei reparti di fantarie, bersaglieri e camice nere.
Il CSIR ebbe un ruolo fondamentale nel segnare l’inizio della presenza italiana sul fronte orientale. Nonostante la resistenza dimostrata, le perdite furono significative e le difficoltà logistiche misero in luce i limiti dell’impegno italiano. La trasformazione in ARMIR portò a un coinvolgimento ancora più ampio e a conseguenze tragiche.
L’ARMIR (Armata Italiana in Russia), nota anche come 8ª Armata Italiana, fu il più grande contingente militare inviato dall’Italia sul fronte orientale durante la Seconda Guerra Mondiale. Costituita nell’estate del 1942, rappresentò l’ampliamento del precedente CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia), portando a oltre 230.000 uomini l’impegno italiano nella campagna di Russia.
L’ARMIR fu ufficialmente creata nel luglio 1942, quando il CSIR venne trasformato e potenziato.
Il comando fu affidato al generale Italo Gariboldi, mentre il generale Giovanni Messe, già comandante del CSIR, fu richiamato in Italia.
L’ARMIR fu schierata lungo un ampio settore del fiume Don, in una zona strategicamente delicata e difficile da difendere.
L’ARMIR comprendeva una vasta gamma di unità, suddivise in corpi d’armata e divisioni:
II Corpo d’Armata
- Divisione di fanteria Sforzesca
- Divisione di fanteria Ravenna
- Divisione di fanteria Cosseria
- Raggruppamento CC.NN. "23 Marzo" su Gruppo Battaglioni CC.NN. "Valle Scrivia" e Gruppo Battaglioni CC.NN. "Leonessa"
XXXV Corpo d’Armata
- Divisione di fanteria Pasubio
- Divisione di fanteria Torino
- Divisione celere Principe Amedeo Duca d'Aosta
Raggruppamento CC.NN. "3 Gennaio" su Gruppo Battaglioni CC.NN. "Tagliamento" e Gruppo Battaglioni CC.NN. "Montebello"
Corpo d’Armata Alpino
- Divisione alpina Julia
- Divisione alpina Tridentina
- Divisione alpina Cuneense
- Divisione di fanteria Vicenza
Estate 1942 - Prima offensiva del Don. L’ARMIR consolidò le posizioni lungo il fiume Don, partecipando a operazioni di avanzata e difesa.
Dicembre 1942 - Operazione “Piccolo Saturno”. L’Armata Rossa lanciò una massiccia offensiva che travolse le divisioni di fanteria italiane. La rottura del fronte portò alla ritirata delle fanterie, con perdite enormi.
Gennaio 1943 - Operazione “Ostrogožsk‑Rossoš’”. I sovietici colpirono il Corpo d’Armata Alpino, costringendo le divisioni Julia, Tridentina, Cuneense e Vicenza a un drammatico ripiegamento. La marcia culminò nella battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943), dove gli alpini riuscirono a sfondare l’accerchiamento e a salvare migliaia di superstiti.
La disfatta dell’ARMIR fu una delle più gravi sconfitte militari italiane. Su oltre 230.000 uomini, circa 85.000 furono morti o dispersi, mentre decine di migliaia finirono prigionieri in URSS. La campagna di Russia segnò profondamente la memoria nazionale, diventando simbolo del sacrificio dei soldati italiani e della fragilità delle scelte politiche e militari del regime.
Danilo Dolcini e Stefano Olivieri sono gli ideatori di questo progetto che ha quale finalità la realizzazione di un sistema informativo geografico (GIS) per la Campagna di Russia; attraverso lo studio di documenti e di diari storici, le testimonianze e i resoconti di reduci e parenti di reduci, l'analisi di cartine e sistemi cartografici, le esperienze dirette sul campo in Russia, abbiamo realizzato, su una piattaforma Web che può essere consultata gratuitamente da tutti, una ricostruzione dinamica ed interattiva della partecipazione italiana alla Campagna di Russia dall'invio dello C.S.I.R. (Corpo di spedizione italiano in Russia) alle tristemente famose ritirate che si svolsero nel dicembre 1942 e nel gennaio 1943 da parte dei reparti dell'ARM.I.R. (Armata Italiana in Russia).
Obiettivo dunque di tale progetto è quello di rappresentare su un sistema virtuale la dislocazione dei reparti nei vari momenti della campagna; l'identificazione delle varie località con la traslitterazione in italiano, tedesco e russo; i movimenti e i percorsi seguiti durante le fasi di avanzata e di ritirata; la comparazione della cartografia attuale con quella militare dell'epoca attraverso la sovrapposizione di cartine storiche tedesche e sovietiche; la sequenza degli avvenimenti con appositi riferimenti geografici e storici, tratti da saggi attualmente o in passato in commercio; l'integrazione con immagini storiche ed attuali, queste ultime realizzate durante i viaggi in Russia sui campi di battaglia.
Ci auguriamo che il lavoro sia di vostro gradimento e che possiate trovare tutte le informazioni che desiderate!
La mappa realizzata è a disposizione di tutti e può anche essere incorporata in qualsiasi sito, utilizzando il codice sottostante:
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DANILO DOLCINI è nato a Milano nel 1969; si avvicina alla storia della Campagna di Russia non per tradizione familiare, ma per una passione maturata autonomamente. Fin dall’inizio degli anni Duemila, la lettura di opere come "Il sergente nella neve", "Centomila gavette di ghiaccio" e soprattutto "Ritorno sul Don" ha acceso in lui un interesse profondo per quella tragedia che aveva segnato centinaia di migliaia di famiglie italiane.
Nel 2011, animato dal desiderio di conoscere direttamente i luoghi descritti nei libri, intraprende il suo primo viaggio in Russia, esplorando le zone del fronte tenute dagli Alpini. Due anni più tardi, nel gennaio 2013, organizza un trekking lungo il percorso della ritirata della Divisione Alpina Tridentina, dal Don fino a Nikolajewka: un’esperienza intensa che segna l’inizio di una vera e propria vocazione. Da allora, Danilo ha continuato a tornare in Russia, d’inverno come d’estate, per ripercorrere i luoghi della memoria e rendere omaggio ai soldati italiani caduti.
La sua attività non si limita ai viaggi: insieme a Stefano ha ideato e realizzato questa piattaforma GIS interattiva dedicata alla Campagna di Russia 1941‑1943. Da anni cura inoltre il progetto Un italiano in Russia, con il relativo sito web e i canali YouTube, Instagram, Facebook e Spotify, attraverso i quali diffonde contenuti storici e testimonianze multimediali. Negli ultimi tre anni ha tenuto numerose conferenze nel nord Italia dedicate alla Campagna di Russia, raccontando le vicende belliche con un costante parallelismo rispetto alle sue esperienze personali maturate nei viaggi e nei trekking compiuti in Russia, rendendo così la memoria storica più viva e accessibile a un pubblico ampio e diversificato.
STEFANO OLIVIERI è nato a Verona nel 1964, architetto, coltiva il suo interesse storico fin dai primi anni della sua gioventù ispirato dal nonno paterno, Oliviero, che possedeva una nutrita biblioteca di testi a tema storico e, soprattutto, raccoglieva ordinatamente diverse annate di Storia Illustrata, un periodico in voga negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
Si avvicina agli eventi militari guidato da una forte curiosità per le gesta di Napoleone Bonaparte, il quale, nel corso della Campagna d’Italia del 1796-97, proprio nelle terre veronesi (Rivoli e Arcole tra tutte) compì le azioni militari che lo consegnarono al mito e all’immortalità. Il generale francese fissò inoltre un suo quartier generale in quel Palazzo Forti - per diversi anni sede della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea cittadina - in cui Stefano prestò la propria attività lavorativa nel corso degli anni Novanta. Come non rimanere affascinati dallo specchio (tuttora presente in una delle sale del palazzo) che si narra sia stato danneggiato da un colpo inferto dal Bonaparte in reazione alla notizia della sconfitta dell’Armata d’Italia ad opera degli austriaci nei pressi di Caldiero?
Seguì la sconfitta nella Campagna di Russia del 1812 che chiuse la sua parabola ascendente. E quell’avventura militare ebbe a ripetersi 130 anni dopo con l’Operazione Barbarossa e l’invio di due corpi di spedizione italiani che, come ben sappiamo, finirono in una tragica disfatta militare. Disfatta militare. Ma qual è il significato di queste parole?
Rappresentare una campagna militare su una cartina è un’operazione relativamente semplice, è sufficiente utilizzare simboli grafici e frecce corredati da luoghi e date. Ma c’è un’altra lettura, più appassionante, che consiste nel chiedersi chi e come visse sul terreno quegli eventi che sulla carta appaiono così muti, aridi, inerti. Ed ecco che la necessità di cercare il “lato umano” della Storia, fatta di luoghi e di persone si concretizza grazie agli strumenti che il nostro tempo ci mette a disposizione: buone letture e la possibilità di visitare i teatri di guerra da… casa!
E la magia si compie, avviene la trasmutazione. La documentazione scritta prende vita, si materializza, trova riscontro sul terreno e ogni richiamo ad una località, ad un presidio militare, ad un ospedale da campo, un cimitero, una strada, un ponte, una trincea, tutto ciò che viene letto diventa immagine. Grazie alle esplorazioni satellitari è stato dunque possibile ottenere il risultato di rappresentare un evento storico per immagini e informazioni interattive, ciò che oggi è possibile fare grazie a questo sito dedicato all’epopea della Campagna di Russia condotta dai nostri soldati del CSIR e dell’ARMIR tra luglio 1941 e gennaio 1943.
Il nostro progetto si articola in diverse sezioni, ciascuna dedicata a un aspetto specifico della Campagna di Russia, con l’obiettivo di rappresentare in maniera accurata e documentata:
- La dislocazione dei reparti nei vari momenti della campagna.
- L’identificazione delle località coinvolte, con traslitterazioni in italiano, tedesco e russo.
- La documentazione dei movimenti e dei percorsi seguiti durante le fasi di avanzata e di ritirata.
- L’integrazione della sequenza cronologica degli avvenimenti, accompagnata da riferimenti geografici e storici tratti da saggi e fonti bibliografiche di comprovata attendibilità.
- Il confronto tra cartografia attuale e cartografia militare dell’epoca, mediante la sovrapposizione di mappe storiche tedesche e sovietiche.
- L’arricchimento della piattaforma con immagini storiche e contemporanee, queste ultime realizzate direttamente sul campo durante i viaggi di ricerca in Russia.
Le località del Fronte Orientale: presenta i principali rilievi geografici delle operazioni che coinvolsero tutte le forze dell’Asse contrapposte all’Armata Rossa.
La battaglia di Stalingrado: offre informazioni sulla battaglia combattuta dal 17 luglio 1942 al 2 febbraio 1943, considerata il punto di svolta delle operazioni sul Fronte Orientale.
Le località del CSIR e dell’ARMIR: raccoglie le località e i rilievi geografici interessati dalle operazioni del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) e, successivamente, dell’Armata Italiana in Russia (ARMIR).
Le operazioni del CSIR: documenta, con cartine e fotografie, le operazioni del CSIR dal 10 luglio 1941 al 9 luglio 1942.
Le operazioni dell’ARMIR: illustra, attraverso mappe e immagini, le operazioni dell’ARMIR dal 10 luglio 1942 fino all’11 dicembre 1942, data che segna l’inizio della fase successiva, nota come Seconda battaglia difensiva del Don.
La seconda battaglia difensiva del Don: presenta informazioni, cartine e fotografie relative ai combattimenti sostenuti dall’8ª Armata italiana tra l’11 dicembre 1942 e il 31 gennaio 1943.
Il ripiegamento delle Divisioni di Fanteria: documenta la ritirata delle Divisioni Cosseria, Ravenna, Torino, Pasubio, Celere e Sforzesca.
Il ripiegamento del Corpo d’Armata Alpino: illustra la ritirata delle Divisioni Tridentina, Julia, Cuneense e Vicenza.
Ospedali, campi di prigionia e cimiteri: fornisce l’elenco degli ospedali, dei campi di prigionia e dei cimiteri legati ai soldati italiani del CSIR e dell’ARMIR in Russia.
5 mesi sul Don - Ricordi della Campagna di Russia di un ufficiale della Sforzesca, Alberico Lo Faso di Serradifalco, Roberto Chiaramonte Editore
Ali sulla steppa - La Regia Aeronautica nella campagna di Russia, Nicola Malizia, IBN Editore
Dal fronte del Don ai lager sovietici - 42 mesi di prigionia nei campi di Tambov - Oranki - Suzdal - Vladimir - Odessa - S.Valentino, Giuseppe Bassi
Il sacrificio della Julia in Russia, Carlo Vicentini, Gaspari Editore
In prima linea a Nowo Postojalowka - La campagna di Russia di Giacomo Alberti alpino della Cuneense, Giorgio Ferraris, Araba Fenice
L’eroica Cuneense - Storia della divisione alpina martire, Aldo Rasero, Mursia
La storia illustrata di tutta la campagna di Russia, luglio 1941-maggio 1943, Antonio Ricchezza, Longanesi
Le operazioni delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), Stato Maggiore dell'Esercito
Nikolajewka: c’ero anch’io, Giulio Bedeschi, Ugo Mursia Editore
Relazione del Generale Roberto Lerici Comandante della divisione Torino sul ciclo operativo della divisione dal 19 dicembre 1942 al 17 gennaio 1943, Roberto Lerici
Russia 1941-1945 Operazione Barbarossa, Paul Carrell, Longanesi
Selenyj Jar - Il quadrivio insanguinato, Ermenegildo Moro, Mursia
Tridentina avanti! - Storia di una divisione alpina, Aldo Rasero, Mursia
Tutti i vivi all'assalto - Russia, Settembre 42 Marzo 43 - L'epopea degli alpini dal Don a Nikolajewka, Alfio Caruso, Longanesi
Le località del CSIR e dell'ARMIR
- Baschilowo / Baschilovo / Bashylivka
- Chaplynka / Tachaplinka
- Gomel / Homel'
- Iljuschewka / Iliusceva
- Juni Kommunar / Yunokomunarivs'k
- Lessnitschanskij / Lissitschanskij / Drozdovo / Werklessinskanskj
- Lugowoi / Lugovoj / Luhove
- Mars
- Michailowka / Mikailowka / Mykhailivka (fotografia)
- Novomoskovs'k
- Tudora
- Wassilkowka / Vasyl'kivka
- Werchnjaja Ssamara / Verchnaia Samara / Verknya Samara
Le operazioni del CSIR
- Baschilowo / Baschilovo / Bashylivka, Battaglione alpino sciatori "Monte Cervino", 04.1942
- Dnjepropetrowsk / Dniepropetrovsk / Dnipropetrovsk - Novomoskovs'k, 27.08.1941
- Dnjepropetrowsk / Dniepropetrovsk / Dnipropetrovsk - Novomoskovs'k, 28.08.1941
- Dnjepropetrowsk / Dniepropetrovsk / Dnipropetrovsk - Novomoskovs'k, 03.09.1941
- Kriwoj Rog / Kryvyj Rih, aeroporto, 26.08.1941
- Kriwoj Rog / Kryvyj Rih, aeroporto, 09.1941
- Kriwoj Rog / Kryvyj Rih, aeroporto, 30-31.08.1941
- Kriwoj Rog / Kryvyj Rih, aeroporto, 12.09.1941
- Lugowoi / Lugovoj / Luhove, Battaglione alpino sciatori "Monte Cervino", 04.1942
- Petrikowka / Petrykivka - Chaplynka / Tachaplinka, 15.09.1941
- Tudora, aeroporto, 12.08.1941
- Werchnjaja Ssamara / Verchnaia Samara / Verknya Samara, Battaglione alpino sciatori "Monte Cervino", 04.1942
- La zona di operazione del Battaglione alpino sciatori "Monte Cervino", 04.1942 (mappa)
Il ripiegamento del Corpo d'Armata Alpino
- Divisione Alpina "Julia", colonna Ufficiali Budau, Vitalesta, Prisco e Fossati, ripiegamento 22-26.01.1943
- Divisione Alpina "Julia", colonna Ufficiali Budau, Vitalesta, Prisco e Fossati, ripiegamento 26-27.01.1943
- Divisione Alpina "Julia", colonna Ufficiali Budau, Vitalesta, Prisco e Fossati, ripiegamento 27.01-01.02.1943
- Divisione Alpina "Julia", 8° Reggimento Alpini, 21.01.1943
- Achtyrka / Ahtyrka / Ochtyrka, Divisione Alpina "Julia", 10-12.02.1943
- Annowka / Annovka / Aleynikovo, Divisione Alpina "Julia", 18.01.1943
- Bessarab, Divisione Alpina "Julia", 29-30.01.1943
- Bolsche Troizkoje / Bolshetroitskoye, Divisione Alpina "Julia", 30.01.1943
- Dektjarnaja / Dechtjarnaja / Degtjarnaja / Degtyarnoye, Divisione Alpina "Julia", 23-24.01.1943
- Golubaja Kriniza / Golubaya Krinitsa, Divisione Alpina "Julia", 20.12.1942
- Gomel / Homel', Divisione Alpina "Julia", 12.03.1943
- Iljuschewka / Iliusceva, Divisione Alpina "Julia", 19.12.1942
- Lessnitschanskij / Lissitschanskij / Drozdovo / Werklessinskanskj, 20-21.01.1943
- Lessnitschanskij / Lissitschanskij / Drozdovo / Werklessinskanskj, memoriale (fotografia)
- Mars, Divisione Alpina "Julia", 17-19.01.1943
Ospedali, campi di prigionia e cimiteri
- Filonowo / Filonovo, cimitero con 160 caduti (fotografia)
- Gadiusche / Gadjutschje / Gadyuchye / Svoboda, cimitero (fotografia)
- Gorlowka / Horlivka, cimitero I con 44 caduti (fotografia)
- Woroschilowgrad / Lugansk, cimitero italo-tedesco con 225 caduti (fotografia)
Gli autori del progetto sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità o contributo; potete scrivere direttamente a stefano@gis-campagna-russia-1941-1943.it o a danilo@gis-campagna-russia-1941-1943.it; saranno lieti di rispondervi.
L’obiettivo principale del progetto è la costruzione di un sistema informativo geografico (GIS) capace di restituire, in forma dinamica e interattiva, la complessità della Campagna di Russia 1941‑1943. La piattaforma intende rappresentare con precisione:
Per raggiungere tali obiettivi, il progetto si fonda sulla collaborazione e sul contributo di studiosi, appassionati e testimoni interessati a questa vicenda. La piattaforma è concepita come uno strumento aperto e condiviso, destinato a raccogliere testimonianze puntuali di episodi avvenuti in date e luoghi precisi, riferiti a reparti identificabili, al fine di ricostruire con la massima accuratezza la storia dei battaglioni, dei reggimenti e delle divisioni impegnate sul fronte orientale.
Accanto alle testimonianze individuali, rivestono un valore fondamentale anche i contributi di maggiore consistenza, quali studi, ricerche e resoconti già pubblicati e riconosciuti per la loro affidabilità.
Il completamento di questo lavoro confluirà nella redazione di un saggio storico, curato dagli autori del progetto, nel quale i dati raccolti saranno sistematizzati e utilizzati per la stesura di capitoli tematici. Ogni singolo contributo sarà debitamente citato, garantendo il riconoscimento del valore di ciascun apporto e la trasparenza delle fonti utilizzate.
Se desiderate contribuire al progetto, potete scrivere direttamente a stefano@gis-campagna-russia-1941-1943.it o a danilo@gis-campagna-russia-1941-1943.it; saranno lieti di ricevere materiale ed informazioni che possano contribuire alla conoscenza comune.
Associazione Nazionale Alpini: https://www.ana.it
Banca Dati dei Caduti e Dispersi Seconda guerra mondiale: https://www.difesa.it/il-ministro/cadutiinguerra/secondaguerra/secondaguerra.html
Divisione Vicenza: https://www.divisionevicenza.it
Elaborazione di un sistema informativo geografico per la Campagna di Russia: https://www.facebook.com/groups/campagnadirussiagis
Il blog di Pino Scaccia: https://pinoscaccia.wordpress.com/
Un italiano in Russia - Sito: https://www.unitalianoinrussia.it
Un italiano in Russia - Facebook: https://www.facebook.com/unitalianoinrussia
Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia: https://www.unirr.it
Per utilizzare la piattaforma da subito seguire le seguenti istruzioni: puoi navigare tra le sezioni storiche cliccando sull'immagine in alto a sinistra...
... oppure tra le pagine del sito usando il menu in alto a destra.